Mio padre, il pornografo
Quando Andrew J. Offutt muore, suo figlio Chris eredita una scrivania, un fucile e otto quintali di pornografia. Romanzi scritti in pochi giorni e venduti in decine di migliaia di copie, approfittando della fame di erotismo che aveva travolto un’intera nazione dopo la rivoluzione sessuale degli anni Sessanta. Una carriera, quella di Andrew, cominciata per pagare le cure dentistiche del figlio e poi trasformatasi in un’autentica ossessione, consumata nel chiuso di uno studio inaccessibile ai suoi cari, eccetto che alla moglie, pronta a dattiloscrivere le sue spericolate incursioni nella pornografia.
Chris si immerge negli scritti padre, e si rende conto di trovarsi davanti un’opportunità irripetibile per comprendere finalmente l’uomo difficile, instabile, a volte crudele che ha amato e temuto in eguale misura.
Mio padre, il pornografo ci racconta la vita di uno scrittore professionista, che sa di poter sostenere la propria famiglia solo attraverso l’incessante lavorio della sua penna, ma ci rivela anche il carico di rabbia e dolore che ogni padre trasmette ai propri figli, il conflitto fra creatività e produzione di massa, e infine cosa voglia dire crescere sulle colline del Kentucky, in un mondo isolato in cui la libertà, la felicità, la spensieratezza sono inestricabilmente legate a un retaggio di povertà, ribellione e violenza.
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Le recensioni della stampa
Francesco Pacifico - Robinson - la Repubblica
La genialità di Offutt sta nel dividersi tra amorale archivista e narratore delicato.Leggi
Liborio Conca - TuttoLibri - La Stampa
"Mio padre, il pornografo" è anche il racconto di quell'America underground della narrativa di genere.Leggi
Paquito Catanzaro - Leggere:tutti
Una sorta di "metabiografia" che diviene il pretesto per parlare del rapporto tra padri e figli.Leggi
Gianni Montieri - Doppiozero
La valigia dello scrittore del Kentucky è carica di rabbia, dolore, silenzi e stupore; è carica di amore e di cose non dette.Leggi
Martino Baldi - Sul Romanzo
Diventare adulti forse significa soprattutto fare pace con la consapevolezza che il diritto alla felicità non esiste.Leggi
Umberto Rossi - Blow Up.
Il mondo selvatico del Kentucky fa da sfondo alla vicenda dei due Offutt, padre e figlio.Leggi
Pino Moroni - art a part of cult(ure)
Offutt a Roma che parla del Kentucky e di Cesare Pavese.Leggi
Daria Catulini - L'indiependente
Il racconto di un padre sulle cui orme il figlio ha deciso di incamminarsi trascinandosi dietro carta e penna per il resto della vita.Leggi
Tina Guiducci - Gazzetta di Mantova
Il padre alcolista e pornografo raccontato dal figlio scrittore.Leggi
Daniele Abbiati - Il Giornale
Essere uno scrittore significa avere un fardello di infelicità, da appoggiare sui fogli per avere un minimo di sollievo.Leggi
Liborio Conca - Minima&moralia
Dagli scatoloni invasi dalla polvere e stracolmi di appunti, romanzi e disegni, affiorano versioni di Andy che per Chris non sono affatto semplici da gestire.Leggi
Gabriele Ottaviani - Convenzionali
Uno straordinario atto d’amore per la famiglia e per la letteratura, un apologo sul potere salvifico della scrittura.Leggi
Il rifugio dell'ircocervo
Per certi versi, sembra di leggere un lungo racconto di Carver, soprattutto perché la vicenda ha inizio alla fine.Leggi
Stefania Maruelli - Sul Romanzo
Offutt è un maestro nel dipingere un mondo in cui libertà e spensieratezza sono legate a un retaggio di povertà, ribellione e violenza.Leggi