Sola a presidiare la fortezza
Leggere le lettere di qualcuno è come accettare l’invito a entrare nel suo mondo, nelle sue stanze, nelle sue relazioni: ci si rende come spettatori della vita altrui. Se a scrivere è Flannery O’Connor, l’esperienza assume un altro valore, quello di affacciarsi al laboratorio creativo di una delle più interessanti voci della letteratura statunitense del dopoguerra: è tramite la sua fitta corrispondenza, infatti, che l’autrice proponeva i suoi scritti agli agenti, riceveva critiche o elogi dai lettori, discuteva della sua opera e chiedeva consigli ad amici del calibro di Robert Lowell o Elizabeth Bishop. Entriamo così in un mondo popolato da autori, lettori, critici e agenti, ma non solo: le riflessioni letterarie si intrecciano con amare – ma sempre ironiche – osservazioni su ogni aspetto del reale, compresi fatti di cronaca dell’epoca, e con la costante espressione di una religiosità serena, mai cupa, mai pietistica. Una vita breve, quella dell’autrice, adombrata dall’oscura presenza della malattia, il lupus eritematoso, che le fu diagnosticato nel 1951: ben presto costretta a muoversi e viaggiare il meno possibile, la O’Connor sembra però non perdere mai curiosità e voglia di vivere. Torna in una nuovissima edizione, arricchita con lettere inedite, un epistolario unico, che traccia un itinerario tragicomico nell’America degli anni Cinquanta, impreziosito dai commenti caustici e divertiti di un’autrice che, a distanza di anni, mostra una lucidità rara e un innato talento per la scrittura.
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Le recensioni della stampa
Quotidiano del Sud
La voce della O'Connor, di volta in volta ironica, meditativa o polemica, ci conduce in un affascinante viaggio.Leggi
Nadia Terranova - Nadia Terranova - Blog
Ecco cosa si trova in queste lettere: piccoli orizzonti di sollievo.Leggi
Laura Lilli - La Repubblica
Dalle sue lettere esce fuori una Flanney O'Connor intelligente, presentuosa, irritante, imprevedibile.Leggi
Viola Papetti - Alias - Il manifesto
È un'esperienza preziosa rileggere Flannery O'Connor, scrittrice rara ma capacissima di operare miracoli come convincere lettori italiani, già saturi di cattolicesimo.Leggi
Ida Bozzi - La Lettura - Corriere della Sera
Un'immersione nell'ironia, nel dolore e nella vita della grandissima scrittrice americana.Leggi
Valentina Della Seta - Il Venerdì - La Repubblica
Un ritratto inedito della grande scrittrice americana. Un'ironia indomabile e il desiderio di arrivare al fondo delle cose con la consapevolezza che non è mai possibile.Leggi
Giuseppe Ceretti - Il Sole 24 Ore.com
Flannery O'Connor si racconta in ogni pagina, mantenendo inalterata la sua capacità di stupirsi e di farsi coinvolgere.Leggi
Rosanna Fiocchetto - Guazzington Post
Il rapporto, epistolare ma anche personale, con la soldatessa-poeta Betty Hester.Leggi
Francesco Bernardini - La Voce Repubblicana
Piacerà agli appassionati di Flanney O'Connor ma anche a chi si interessa di scrittura creativa.Leggi
Fulvio Panzeri - Avvenire
L'epistolario della O'Connor, capolavoro involontario, rifulge per i frammenti di vita, di pensiero e di visione che ne emergono.Leggi
Valentina Della Seta - Il Messaggero
Un'occasione per gettare uno sguardo nel «laboratorio mentale» di una delle più grandi scrittrici del Novecento.Leggi
Marco Freccero - Marco Freccero - Blog
Flannery O'Connor non voleva essere innocua, o popolare. E da questo epistolario ne abbiamo la conferma.Leggi
Gianfranco Restelli - Città Nuova
Un affascinante viaggio tra le difficoltà e le soddisfazioni del processo creativo.Leggi
Donato Bevilacqua - La Bottega di Hamlin
Un libro che ci apre il mondo letterario, intimo e lavorativo della OConnor.Leggi