Quando eravamo prede

Prendete una distesa di boschi incontaminati che sembra il paradiso terrestre. Tracciate una linea sottile che la divida dal nostro mondo. Popolatela infine con una strana stirpe di cacciatori che si veste con le pelli delle prede e utilizza disinvolta i loro nomi: Alce, Agnello, Cagna, Toro, Ghepardo, Leone, e poi Farfalla, Zebra... Esseri umani bestiali o bestie umane? Di sicuro gli abitanti del Cerchio pretendono di vivere immersi nella natura; anzi, di essere essi stessi la natura. Ma che succede se, da un giorno all’altro, tutti gli animali del bosco scompaiono? Se i cacciatori si scoprono improvvisamente affamati, impotenti, malati? Se una scheggia impazzita di civiltà cade tra gli alberi della foresta e li porta a scoprire la religione, il linguaggio, la proprietà privata? Spinti tra le braccia di sentimenti più pericolosi dei loro fucili, come l’amore, la compassione e la paura, ecco che i cacciatori si trasformano in prede. Tra preistoria e fine della modernità, Quando eravamo prede sembra riassumere in una sola vicenda l’intera avventura umana e il nostro rapporto con la natura, come se La fattoria degli animali rivivesse ne La strada di Cormac McCarthy. Carlo D’Amicis fonde la potenza dell’allegoria e il gusto del romanzesco per raccontare il mistero della nostra eterna imperfezione.

ISBN: 978-88-7521-586-6
Pagine: 187
Pubblicazione: giu 2014

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ISBN: 9788875216146
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Le recensioni della stampa

Alessandro Gnocchi - Il Giornale

Una interessante riflessione sul rapporto tra natura e cultura.
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Internazionale

Tra i consigli della redazione.
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Filippo La Porta - Domenicale - Il Sole 24 Ore

Un apologo fiabesco - scritto in una prosa di acuminata precisione, di spoglio lirismo - che diventa una metafora della nostra contemporaneità.
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Fra gli scrittori italiani più visionari e interessanti del momento.
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Michele Lauro - Panorama.it

L'autore gioca con il concetto di identità immedesimandosi completamente nella comunità dei suoi protagonisti, sì che la precisione dei dettagli e la sottigliezza introspettiva finiscono per far app...
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Antonio Scerbo - Flanerì

Una narrazione allegorica dell'eterno conflitto tra l'uomo e la sua natura.
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Goffredo Fofi - Internazionale

Questo romanzo è l'opera migliore di un cinquantenne appartato e saggio, che sembra voler ragionare sul destino dell'uomo alla luce di una sfiducia extrastorica ed extrascientifica.
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Antonio Prete - L'Immaginazione

Racconto dell'origine e racconto della fine non aboliscono il legame con l'orizzonte, con la sua umana raffigurazione.
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Ermanno Paccagnini - La Lettura - Corriere della Sera

Carlo D'Amicis costruisce un apologo dagli echi biblici.
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Elena Stancanelli - D - La Repubblica delle Donne

Con una lingua bella, rotonda, ricca, Carlo D'Amicis ha scritto un romanzo affascinante, e avvincente.
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Marcello Benfante - Lo Straniero

Testamentario e apocalittico, all'incrocio tra preistoria e postmodernità.
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Internazionale

Un romanzo che racconta il fascino e i pericoli della nostra eterna imperfezione.
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Carlo Mazza Galanti - IL - Il Sole 24 Ore

Carlo D'Amicis torna in libreria con quello che forse è il suo romanzo più originale.
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Giulio D'Antona - Linkiesta

Carlo D’Amicis ha scritto un libro di una potenza straordinaria, fenomenale, brutale, assassina.
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Roberto Barbolini - Il Giorno

Un apologo quasi biblico sorretto da una voce autoriale sicura in un'acuta e appassionante profezia sul presente degna d'un film di Lynch.
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Il Secolo D'Italia

Dallo stato di natura alla società: un percorso che affascina da sempre filosofia e letteratura. E che troviamo anche nel libro di Carlo D'Amicis.
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Enzo Mansueto - Corriere del Mezzogiorno

La scrittura di D'Amicis è precisa, piana, mai banale. Un'essenzialità visionaria e tribale, da racconto intorno al fuoco.
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La Balena Bianca

Non aspettatevi risposte da Quando eravamo prede, aspettatevi un romanzo potente, ben calibrato, intelligente. E, al giorno d’oggi, non sono cose da poco.
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Puglia Libre

Una favola noir in cui permane il desiderio di indagare la contemporaneità e le dinamiche sociali che caratterizzano l'opera di D'Amicis.
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Lettera 43

Tra i consigli di lettura di Lettera43.
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Rossella Montemurro - Ilmiotg

«Penso che la scrittura sia un’esperienza. Ogni romanzo richiede una sua voce, e il compito del vero scrittore è trovarla, mettendo la propria visione del mondo e il proprio linguaggio al servizio del...
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Isabella Villi - Conquiste del Lavoro

Un esperimento letterario.
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Il Piccolo

Un racconto tra preistoria e fine della modernità.
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Il libro che riassume in una sola storia l'intera avventura umana e il nostro rapporto con la natura.
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Mariangela Sapere - Scene Contemporanee

Ci sono scrittori che raccontano storie, altri che inventano mondi. Carlo D’Amicis, con Quando eravamo prede, si inserisce nella seconda categoria.
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La Bottega di Hamlin

Carlo D'Amicis, con questo libro, firma una delle sue più belle storie.
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Giuditta Casale - Tempo Per Me Libri

Una lingua senza orpelli, chirurgica, cristallina, ma sempre ricchissima e profonda, che ha perso l'ironia dei precedenti romanzi e ha bandito qualsiasi afflato di immedesimazione.
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Corriere del Mezzogiorno

Il paradiso terrestre secondo D'Amicis.
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Mario Massimo - Succede Oggi

La forza del libro, la sua vincente scommessa è nella qualità della scrittura.
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Carlo D'Amicis a "Questioni meridionali".
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Roberto Barbolini - Il Resto del Carlino

La relazione profonda fra il cacciatore e la preda.
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Roberto Barbolini - La Nazione

Carlo D'Amicis ci trasporta fra gli arcani d'un mondo arcaico e futuribile.
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Valtiberina Informa

Carlo D'Amicis a Sansepolcro con l'incontro “Il romanzo e il racconto della letteratura (alla radio)”.
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