La futura classe dirigente
Figlio unico napoletano trapiantato a Roma, megalomane, assediato da una selva di nevrosi erotiche, bipolare come tutte le persone di talento nell'Italia contemporanea, Michele Botta ha la sua prima vera occasione per entrare nel mondo degli adulti: viene assunto da una giovane e dinamica società di produzione televisiva. Potrebbe essere l'anno della svolta, e invece è qui che il suo equilibrio già precario finisce per sgretolarsi. Viene mollato dalla ragazza. Il rapporto con i genitori è un ginepraio di ostilità reciproche ormai arrivato al pettine. E l'emancipazione professionale è una fiction milionaria su un mitologico regista porno degli anni Ottanta, che forse non è mai esistito. Comico, caustico, eccessivo, irresistibile, La futura classe dirigente è l'attraversamento della linea d'ombra nell'era della demenzialità istituzionalizzata e della volgarità al potere. Ma anche l'analisi amara e impietosa di un paese attraverso la messa alla berlina della sua «santa trinità»: la famiglia, il sesso, la televisione.
Extra
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Le recensioni della stampa
Sergio Rotino - L'Informazione di Bologna
«La futura classe dirigente» non ha futuro per Peppe FioreLeggi
Francesco Durante - Corriere del Mezzogiorno
Accidie e turbamenti della futura classe dirigenteLeggi
Lettera
<p align=justify><b>Claudia Savarese - Lettera </b><br>Il difficile passaggio all'età adulta, momento percepitoLeggi
come un vero e proprio trauma dai trentenni di oggi.<br>