Antistoria del Risorgimento
Daghela avanti un passo!
Che il Risorgimento possa essere «una faccenda che appassiona e avvince, e persino diverte» è una scommessa che soltanto un anarchico come Luciano Bianciardi poteva tentare. Nella memoria collettiva, il Risorgimento era stato a lungo appannaggio dell’agiografia fascista o di quella cattolica e patriottarda, un esercizio di narrazioni retoriche, pedanti e nazionaliste che gli storici e gli specialisti avevano sempre faticato a contrastare, e con le quali quasi nessun letterato contemporaneo si era preso il rischio di fare i conti. Per Bianciardi, provare a scriverne una cronaca senza enfasi né disinganno equivalse a un’impresa garibaldina. All’età di otto anni aveva ricevuto in dono I mille di Giuseppe Bandi, e da allora il Risorgimento era rimasto per lui la più entusiasmante scoperta dell’infanzia e la sua prima nostalgia. Ma, per restituirlo così come lo sentiva, doveva conferire alla scrittura il piglio spumeggiante di un manuale di storia... sottosopra. Schierarsi apertamente dalla parte dell’epopea popolare e dell’eroe che più di tutti l’aveva incarnata, Giuseppe Garibaldi, e adottare come punto di vista capovolto il suo stesso sguardo di bambino. Perché a Bianciardi del Risorgimento non interessava il giudizio critico, ma la follia donchisciottesca, lo slancio ideale e l’inadeguatezza dell’incantesimo. Nella nostra «vita agra» non ci poteva essere eresia più grande e scandalosa.
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Le recensioni della stampa
il Quotidiano del Sud
Per Bianciardi provare a scriverne cronaca senza enfasi né disinganno equivalse a un'impresa garibaldina.Leggi
Giorgio Sacchetti - A-Rivista Anarchica
Lo scrittore reinterpreta alla sua maniera l'immaginario collettivo e le narrazioni consolidate.Leggi
Carlo Faricciotti - Famiglia Cristiana
Il racconto del Risorgimento come lotta generosa contro ogni potere istituzionale.Leggi
Francesco Ghidetti - Left
Luciano Bianciardi trasfigura il Risorgimento a fronte di un'Italia tesa al "progresso" ma anche in preda ad una incalzante frenesia neoliberista come quella degli anni del boom.Leggi