Una sala di specchi
Reinhardt è stato per diversi anni un virtuoso del clarinetto, fino a quando l’alcolismo gli ha reso impossibile suonare. Approdato a New Orleans a caccia di soldi e di liquori, si lega sentimentalmente a Geraldine, un’ex prostituta con il viso solcato da una cicatrice, e accetta di lavorare come disc-jockey e commentatore per una radio di estrema destra, anche se le sue amicizie eccentriche, il suo aspetto fisico e il suo amore per la marijuana tradiscono tendenze politiche di ben altro segno.
Morgan Rainey, vicino di casa di Reinhardt, ha appena accettato un incarico dal consiglio municipale, che dovrebbe consentirgli di contribuire al miglioramento dei programmi di assistenza per i più poveri, ma scopre ben presto di essere manipolato da un gruppo di politicanti senza scrupoli, il cui vero scopo è escludere per quanto possibile la popolazione nera di New Orleans da qualunque sostegno economico. Le vite di Rainey e di Reinhardt si incroceranno, in una battaglia senza quartiere tra sogni di eguaglianza e disillusione, impegno politico e cinismo.
Premiato nel 1967 con il William Faulkner Award per la migliore opera prima e con lo Houghton Mifflin Fellowship Award; salutato da Wallace Stegner come «uno dei due romanzi d’esordio migliori che io abbia mai letto» e da Joyce Carol Oates come «un romanzo fantastico,brillante, implacabile», Una sala di specchi ha imposto Robert Stone come una delle voci più potenti e originali della scena letteraria americana.
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Le recensioni della stampa
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