Non parliamo la stessa lingua
Un giornalista ebreo americano e un commesso israeliano vengono alle mani nel Museo dell’Olocausto di Gerusalemme per colpa di un dolcetto stantio. Un costosissimo programma di dimagrimento prevede un nerboruto accompagnatore pronto a impedire con la forza gli eccessi alimentari del cliente. Un giovane universitario squattrinato si deve spacciare per interprete professionista nella delicata riunione fra due famiglie dell’Est Europa divise da una faida sanguinosa. Larry cerca ossessivamente il portafoglio che ha smarrito dentro casa mentre in tv i talk show commentano l’inizio della guerra nucleare. I racconti di Hasak-Lowy riescono a mescolare le tematiche globali a quelle più personali con un’intelligenza, un’inventiva e un’ironia che hanno pochi uguali nella letteratura americana di oggi: sorprendono il lettore con il loro stile ricercato e lo mettono in crisi ponendolo di fronte a sottili dilemmi morali.
Extra
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Le recensioni della stampa
Vanna Vannuccini - la Repubblica
LeggiVanna Vannuccini - la Repubblica
Satira sociale, complicazioni delle vite individuali e ansia globalizzata si sommano nei racconti di Non parliamo la stessa lingua d...
Rossella Montemurro - Quotidiano della Basilicata
<p align=justify><b>Rossella Montemurro - Quotidiano della Basilicata</B><br>Leggi
Todd Hasak-Lowy come David Foster Wallace.<bR>
Guido Vitiello - Internazionale
<p align=justify><b>Guido Vitiello - Internazionale</B><br>Leggi
Un caleidoscopio di situazioni paradossali ai confini con l'umorismo nero.<br>
Silvia Bombino - Vanity Fair
<p align=justify><b>Silvia Bombino - Vanity Fair</B><br>Fanno davvero ridere i racconti d'esordio del professor Hasak-Lowy, che mischia bassissima quotidianità ad altissimi temi.<br>Leggi
Giudizio Universale
<p align=justify><b>Giudizio Universale</B><br>Leggi
Una raccolta di racconti che in stile ricercato affrontano dilemmi morali.<br>