Making A Scene
With this autobiographical novel in two acts plus an intermission (the way theaters have shown films in Italy for decades), Domenico Starnone, a successful novelist and screenwriter, declares both his lifelong love for cinema, and his uneasiness about the business side of it. The first act, set in Naples in the ’50s, is a passionate, lively, but utterly unsentimental recollection of a childhood steeped in fascination for moving pictures: from the afternoons spent in smoky, rambunctious local film theatres, to the cranky projector and old-fashioned camera the narrator’s eccentric working-class father bought to entertain the family and pursue some artistic ambitions of his own. The second act is a hilarious satire on contemporary film-making: the narrator, now a fairly established screenwriter in his middle age, falls in love with a struggling director’s project about the difficult life of factory workers, and the two have to fight or cajole agents, producers, script editors (and each other) before seeing their idea turned into a successful (but finally bad!) movie.
Nostalgia and irony are two powerful ingredients to this immensely enjoyable story, which, at a deeper level, is also a serious reflection on the way we visually represent ourselves and one’s ideas.
Press reviews
Lucia Nunzi - Artwave
È una storia chiaramente autobiografica che si risolve in un romanzo agile e appassionante.Leggi
Mimmo Mastrangelo - Leggere Tutti
Il piacere di Starnone di srotolare la pellicola dei sui primi amori filmiciLeggi
Francesco Pettinari - L'indice dei libri
I film, la televisione, prima d'essere immagini erano scritturaLeggi
Francesco Improta - Corriere Nazionale
L'atmosfera magica, onirica che si respirava in quegli anni nelle sale cinematografiche affollate e fumoseLeggi
Enzo Rammairone - Rockerilla
Una riflessione sincera sulla contemporaneità, sull'importanza e la forza dell'arte e di rappresentare la realtàLeggi
Silvia Di Paola - La Sicilia
L'allucinazione del cinema. La sola che può rimandarci la realtà più vera del vero.Leggi
Andrea Velardi - Il Messaggero
Una successione incantevole di immagini e di evocazioni in cui non si respira mai, fortunatamente, una svagata e sommaria nostalgia del ricordo.Leggi
Giovanni Dozzini - Europa
Fare scene è un libro che si legge tutto d'un fiato, breve e leggero, ma molto di più di un divertissement.Leggi
Valeria Parrella - Grazia
Il libro dell'uomo che ha incrociato con successo ed eleganza tanto il mondo della letteratura quanto quello del cinema.Leggi
Fabrizio Ottaviani - Il Giornale
In Fare scene c'è tutto il mestiere, e probabilmente anche le convinzioni sull'esistenza, di Domenico Starnone.Leggi
Paola Baratto - Giornale di Brescia
È una riflessione sul concetto stesso dell'arte, non solo sul cinema.Leggi
Sergio Rotino - L'Informazione
Biografia? Confessione? Di più. Un atto di devozione che non ammette repliche.Leggi
Lo Straniero
Scrittore di primo piano nella scena italiana, Domenico Starnone racconta un sé che scopre nel cinema un modo di compitare la vita, di apprendere a guardare e narrareLeggi
Giulia Mozzato - Wuz
Uno spaccato obiettivo che ci mostra l'altra faccia del successo e ci svela cosa significhi davvero "fare scene" nell'Italia di oggi.Leggi
Mario Sesti - Film Tv
Un libro molto bello che riscatta la cinefilia, divenuta ormai da troppo tempo una tifoseria per sfigati indignati.Leggi
Oscar Iarussi - La Gazzetta del Mezzogiorno
Nel libro di Starnone si ritrova la magia del cinema.Leggi
Marinella Doriguzzi Bozzo - Giudizio Universale
Starnone ha un suo particolarissimo dono di scrittura, fatto di sapienza tecnica, chiarezza e capacità di riflessione.Leggi
Emiliano Morreale - Il Sole 24 Ore
Starnone sceglie di seguire il filo del cinema come metafora della fuga da un mondo in cui si sta a disagio ma anche come infinita possibilità di eterna reinvenzione.Leggi
Stefano Gallerani - Alias - Il manifesto
Fare scene è insieme una confessione dell'amore per il cinema, e una narrazione della difficoltà di scendere a patti con la realtà.Leggi
Francesco Durante - Corriere del Mezzogiorno
Quando al Vomero era bello sognare di diventare «finto».Leggi
Chiara Valerio - L'Unità
Con una lingua ironica, esatta, divertita e sopravvissuta Starnone racconta una favola borghese e fortunata.Leggi
Walter Siti - La Stampa
Quel che fa la bellezza di questo romanzo è la sprezzatura stilistica di chi, con la serenità della vecchiaia, è capace di usare la propria autobiografia, senza pose e senza smargiassate, come signifi...Leggi
Sandro Veronesi - La Repubblica
Starnone è da anni uno dei migliori scrittori che ci siano in giro e come tale ha scritto un libro, bellissimo, che ci illustra in maniera struggente il duro destino di chi è contagiato dall'amore per...Leggi
Mirella Armiero - Corriere del Mezzogiorno
«Amo tutti i film, belli, brutti, mediocri. Mi riconosco totalmente in un verso di un poeta americano che a occhio e croce dice: sto per morire, andrò al cinema.»Leggi