Tutto quello che posso
Finalista al Premio Letterario Montà d'Alba - C.Cocito
Perché a Salisburgo, nel 1760, un Mozart di appena quattro anni si diverte a tormentare la propria bambinaia mentre il suo genio musicale cresce di pari passo con una smania irresistibile di pronunciare frasi oscene? E cosa spinge un giovanissimo e già snervato Ludwig Wittgenstein a dare ripetizioni di letteratura a un suo coetaneo particolarmente tardo che risponde al nome, non ancora inquietante, di Adolf Hitler? E cosa ci fa un impiegato comunale della Roma odierna alle prese con un saccente monaco del quindicesimo secolo? E come lavora un insegnante nell’Italia del 2020, dove l’istruzione si è aziendalizzata fino alla nausea?
Questo, e molto altro, sono i racconti di Giordano Meacci: un mix straordinario di fantasia, passione civile e invenzione letteraria. Leggendoli si ride, ci si indigna e si rimane sorpresi dall’incredibile capacità affabulatoria del suo autore. Mescolando abilmente Orwell e Stefano Benni, Tutto quello che posso è una violenta e felicissima ventata di novità sul panorama della letteratura italiana.
Extra
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