Remoria
La città invertita
Remoria è la città che sarebbe sorta se al posto di Romolo, nella leggenda di fondazione fratricida, a vincere fosse stato Remo. È il negativo occulto di Roma, il rimosso che aleggia perenne e che preme per tornare in superficie. Remoria non dovrebbe esistere eppure è in continua espansione: erode i confini, ribalta le gerarchie e dissolve la logica della fu Città Eterna. Perché la logica non può rendere conto di quell'immensa parte di Roma che sta fuori dal centro: la razionalità non può spiegare il Grande Racconto Anulare, la «borgatasfera» che si addensa delirante per chilometri su entrambi i lati dell’anello autostradale, le tribù di giovani mutanti che nascono in mezzo a quel niente e cambiano tutto.
Raccontare Roma oggi pare un’impresa disperata, non c’è narrazione che possa contenerla. Valerio Mattioli rovescia dunque la prospettiva: parte dal fantasma, dal doppio indicibile delle sue periferie per plasmare una mitologia parallela, che inizia nella Ostia di Amore tossico, passa per la nascita delle bande metropolitane, attraversa la stagione dei rave party, e atterra in un presente dominato da rovine piovute dal futuro, discariche e campi rom. Mescolando storia delle sottoculture, psicogeografia e romanzo di formazione, e annaffiando il tutto di scienza alchemica e fantahorror lovecraftiano, Remoria è una lunga lettera d’amore che dalla Centocelle del coatto sintetico Ranxerox viene indirizzata a tutte le periferie del pianeta, nel tentativo di far riemergere la città che potrebbe essere e che (ancora) non è.
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Le recensioni della stampa
Francesco Pacifico - il Tascabile
Remoria è scritto in modo che il lettore possa guardare con occhi nuovi una certa dimensione di Roma, le borgate, il coatto aggressivo, il tossico, il raverino, la diffusione di esperienze comunitarie...Leggi
Filippo La Porta - Robinson - la Repubblica
In un recente saggio di antropologia visionaria Mattioli immagina una città-fantasma, Remoria, che sarebbe nata se Remo avesse vinto.Leggi
Federico Di Vita - Il Foglio
Un libro audace, difficile da pubblicare e che vale la pena leggere.Leggi
Christian Raimo - TuttoLibri - La Stampa
Avevamo bisogno di un libro come "Remoria", un accumulo di meravigliose storie e controstorie, esegesi di urbanistica, musica, cinema, fumetto.Leggi
Francesco Guglieri - IL Magazine
Uno dei libri più indefinibili, affascinanti, ipnotici e sinceri degli ultimi anni.Leggi
Alberto Piccinini - il Venerdì di Repubblica
Roma muore ma le sue borgate ruggiscono: intervista a Valerio Mattioli.Leggi
Stefano Minzi - Antinomie
Miglior controveleno all’icona posticcia, alla cartolina kitsch che della Città Eterna ha prolungato, nel nuovo secolo, l’atroce Grande bellezza.Leggi
Rumore
La storia con i "se" non si può fare ma si può raccontare: come in questo ritratto di una Roma alternativa e sommersa, che vive nel tempo ipotetico dell'eterna possibilità.Leggi
Paolo Pecere - cheFare
"Remoria" di Valerio Mattioli è una narrazione ucronica, un "what if" di Roma.Leggi
Massimiliano Busti - Blow Up
Un anomalo bildungsroman che riconduce l'autore nei luoghi della sua infanzia, narrato in modo crudo e diretto.Leggi
Federico Gironi - Coming Soon
Della Capitale racconta una storia di controstoria, di storia rovesciata, dove è il "controculturale" e il "periferico" a essere centraleLeggi
Edoardo Vitale - Esquire
Valerio Mattioli: «Il centro non è un luogo, è un'ideologia». L'intervista.Leggi
Orazio Labbate - La Lettura - Corriere della Sera
Un saggio originalissimo che mantiene un passo sovversivo edificando una lingua tra l'accademico e l'underground.Leggi
Matteo Grilli - Esquire
Un libro che esiste e continua ad esistere anche dopo che hai finito di leggerlo in quanto spacca ogni tentativo di classificazione ma resta, resiste.Leggi
Robinson - la Repubblica
Consigliato dalla redazione di Robinson della classifica della settimana.Leggi
Giovanni Bitetto - Flanerì
"Remoria" si pone come opera in grado di dialogare con "Energy flash" di Reynolds e "Spettri della mia vita" di Fisher.Leggi
Felice Liperi - la Repubblica - Roma
Una fotografia ancora più scura del panorama delle periferie romane che la ispira ma anche un prezioso strumento per capire la realtà capitolina moderna.Leggi
Giuliano Santoro - Alias - il manifesto
Un testo pieno di cose. Attraversa discipline e linguaggi, di tanto in tanto fa capolino anche la prima persona singolare con storie vissute dall'autore.Leggi
Romina Baldoni - Distorsioni
Valerio Mattioli, con la sua scrittura stilisticamente superba, elevata ma anche allo stesso tempo originale e con tratti identitari esuberanti quanto intriganti, ci trascina e ci strattona dentro le ...Leggi
Maurizio Inchignoli - Giornale della Musica
Ha il dono della sintesi e della scorrevolezza, a volte riesce pure a far sorridere, e lo fa mentre narra di razzismo, socialità e disperazione.Leggi
Giovanni De Matteo - Quaderni d'altri tempi
Valerio Mattioli distilla una visione postmoderna della romanitas contemporanea.Leggi
Ilaria Giaccio - Nido Magazine
Esplora l’inesplorato segnando una mappatura delle sottoculture ai limiti di Roma, lo fa con una scrittura ruvida, che pulsa, a volte contorta, unico linguaggio possibile per descrivere il caotico sot...Leggi
Piero Melati - L'Espresso
Il fascino ipnotico di "Remoria", la capitale che non esiste, eppure c’è.Leggi
Rossella Marchini - Dinamo Press
Un libro importante, capace di leggere e ricostruire i legami spesso nascosti.Leggi
Christian Raimo - l'Espresso
Il libro più importante su Roma scritto negli ultimi anni, in uscita a settembre per minimum fax.Leggi
Hamilton Santià - LinkIesta
Una ricerca in cui cerca di legare l’idea della città al suo “doppio occulto” che vive e si anima nei meandri della sua enorme periferia.Leggi
Antonio Zaccone - Altri Animali
La musica punk è uno degli elementi di culture al negativo attraverso cui Mattioli racconta di una Roma sottosopra nel tempo e nei confini.Leggi
Carlo Valeri - Medium
Credo, senza mezzi termini, che sia un libro epocale, e anche superbamente generazionale nel modo in cui racconta (e crea) gli stimoli percettivi, culturali degli anni ’90, cioè la generazione del sot...Leggi
Andrea Frateff-Gianni - Il Messaggero
Libro che è contemporaneamente un saggio, un racconto biografico e un testo sociologico.Leggi
L'Unione Sarda
Una lunga lettera d'amore che da Centocelle viene inviata a tutte le periferie.Leggi
Riccardo Papacci - il Tascabile
Valerio Mattioli ricerca in tutto il suo Remoria gli spunti utopici e rivoluzionari, dalla Roma che fu a quella di oggi, azzerando il tasso di nostalgia.Leggi
Alessandro Mantovani - il Tascabile
L’inutilità defunzionalizzata del GRA è spiegata attraverso la figura dell’Ouroboro, il serpente che si mangia la coda oppure mutuando da Duchamp il concetto di “macchina celibe”.Leggi