L'Opera Galleggiante
La mattina del 21 giugno 1937 Todd Andrews - un’avviatissima carriera di avvocato, una sobria vita borghese in una cittadina di mare del New England, un improbabile menage a trois con l’amico Harrison, erede di un impero dei sottaceti, e la graziosissima moglie di lui - si sveglia, si alza dal letto e guardandosi allo specchio scopre che la risposta a ogni suo problema è il suicidio. Vent’anni dopo, ancora vivo, racconta al lettore gli sviluppi di quella fatale giornata. Pubblicato originariamente nel 1956 e rivisto dallo stesso autore nel 1967, L’Opera galleggiante è considerato da molti il capolavoro di John Barth: spirito nichilista e humour nero, critica di costume e spunti metanarrativi si fondono in un romanzo sperimentale e godibilissimo che inaugurava la narrativa postmoderna e a più di sessant'anni di distanza nulla ha perso del suo smalto.
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Le recensioni della stampa
Maria Anna Patti - Casa Lettori
L’autore opera una destrutturazione del simbolo, lo riporta alla sua essenzialità.Leggi
Maria Di Biase - Scratchbook
Quella di Barth non è una letteratura piena di sé, ma riguarda, di fatto, se stessa.Leggi
Roberto Bertinetti - Il Messaggero
Il padre del postmoderno e, secondo il New York Times, uno dei più abili scrittori della letteratura americana del secolo scorso.Leggi
Valerio Magrelli - La Repubblica
L'opera dello scrittore fatto oggetto di un proselitismo tale da spingere i suoi lettori alla richiesta dell'istituzione del "John Barth Day".Leggi