Diario di una scrittrice
Nel 1941, dopo aver donato alla letteratura del Novecento alcune delle sue opere più memorabili, Virginia Woolf si toglie tragicamente la vita. Nel 1953, Leonard Woolf decide di raccogliere in volume una selezione tratta dai diari della moglie, incentrata sulla sua attività di romanziera e critico letterario.
Nella sua quotidiana «mezz'ora dopo il tè» dedicata al diario - che considera un esercizio e insieme un messaggio alla se stessa di domani - Virginia medita su ciò che sta scrivendo o leggendo, annota riflessioni stilistiche o strutturali (dal dosaggio di sfumature nella Signora Dalloway all'impulso irresistibile che ha dato origine a Orlando), descrive luoghi, eventi e amici, ma esprime anche la sfiducia o l'entusiasmo per il proprio lavoro l'amarezza per un mondo lacerato dalla guerra, la sofferenza delle crisi nervose.
Viene così alla luce un libro ricco di sfaccettature, a metà strada fra vita e letteratura, capace di offrirci il ritratto più diretto e suggestivo di una scrittrice-simbolo e della sua epoca.
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Le recensioni della stampa
Alfonso Berardinelli - Avvenire
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