Schermi, sogni e spettri
Cinema e televisione. K-punk/2
Schermi, sogni e spettri, il secondo dei volumi che minimum fax dedica agli scritti di Mark Fisher apparsi sul suo leggendario blog k-punk e su diversi giornali e riviste, comprende le sue riflessioni sul cinema e la televisione. Fisher è uno spettatore appassionato e curioso, senza pregiudizi ma con un occhio radicale, che analizza con uguale impegno e passione i film che hanno inciso in profondità sull’immaginario contemporaneo (Avatar, I figli degli uomini, V per Vendetta, Hunger Games, Batman) e le serie tv più innovative e inquietanti (Breaking Bad, The Leftovers, Westworld), ma anche il reality, documentari, talk show politici. A interventi d’occasione, ma mai occasionali nel giudizio e nella scrittura, si affiancano scritti su classici come la leggendaria serie inglese Il prigioniero, Shining o la saga di Guerre Stellari (che, precisa Fisher, si «svenduta» fin dall'inizio).
Fisher affronta così maestri del passato e contemporanei, da Kubrick a Chris Marker, da Cronenberg a Nolan, e li inserisce in un fitto dialogo intellettuale con Marx, Freud, Lacan, Foucault, Žižek e scrittori come Philip K. Dick e Richard Matheson, tra inedite interpretazioni del passato e profetiche visioni sul futuro.
La critica cinematografica è sempre anche critica dell’ideologia, e con l’originalità di pensiero e sguardo che lo contraddistingue in ogni suo intervento, Fisher prosegue anche qui il suo lungo confronto con il presente troppo reale del «realismo capitalista» e con gli spettri dell’utopia e della distopia.
Extra
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Le recensioni della stampa
Alessandro Mantovani - Il Foglio
Presenta una carrellata di decifrazioni ingegnose e mai ridondanti di tutti i prodotti più celebri degli ultimi vent'anni, ricordando come non esista un aspetto della nostra realtà che non abbia valor...Leggi
Filippo Polenchi - Antinomie
Ogni immagine-prodotto si offriva allo sguardo di Fisher nella sua forma di merce: a quel punto lui trovava aperture, fenditure su quella levigatezza.Leggi
Emiliano Morreale - il Venerdì di Repubblica
C'è in Fisher una dimensione agonistica, tragica, nel mostrare come il pop sia spesso il modo migliore per confermare quello che lui chiama "realismo capitalista" o "nichiliberismo".Leggi
Matteo Moca - Blow Up
Scritti di vario argomento accomunati, come ogni libro di Fisher, dall'acutezza dello sguardo che ha contraddistinto ogni sua parola.Leggi
Edoardo Rialti - Il Foglio
L'uomo è ciò che riesce a raccontare. Forse è anche con una simile variazione su Feuerbach che si può sintetizzare il contributo filosofico di Mark Fisher.Leggi
Diego De Angelis - Singola
Il denominatore comune degli oggetti della missione fisheriana è quello di andare alla ricerca di elementi d’iperstizione.Leggi
Luca Valtorta - il Venerdì di Repubblica
L'analisi si sposta su tv e cinema: da David Cronenberg a Mel Gibson passando per "Il prigioniero" e "Doctor Who". Fisher è affilato, brillante.Leggi
Pietro Bianchi - Film Tv
Alcune delle sue analisi degli oggetti della cultura pop contemporanea rimangono tra le cose migliori della critica dell'ideologia degli ultimi vent'anni.Leggi
Alessandro Calefati - Fata Morgana Web
L’intera opera di Fisher è attraversata dall’esigenza di immaginare un’alternativa a quel realismo capitalista.Leggi