Rock encyclopedia
Nel 1959 sbarca a New York una giovane giornalista australiana. Donna indipendente, scrittrice brillante, osservatrice acuta e affamata di novità: il suo nome è Lillian Roxon, e in dieci anni intensissimi, vissuti gomito a gomito con gli artisti, i musicisti e gli intellettuali più in vista degli anni Sessanta, rivoluzionerà il modo di raccontare la cultura pop e i fenomeni giovanili. Nel 1969, l’anno del festival di Woodstock, esce la sua Rock Encyclopedia, la prima enciclopedia dedicata alla musica rock. Con uno sguardo lucido e appassionato, affilato da una vena ironica e uno stile di scrittura modernissimo, Lillian Roxon tira le somme di un decennio di eccessi e innovazioni, di mode passeggere e profonde trasformazioni dei costumi, dettando lo standard per il nuovo giornalismo musicale che sarebbe esploso – come genere di scrittura e come metodo di interpretazione della contemporaneità – negli anni Settanta. Questo volume presenta per la prima volta ai lettori italiani il testo integrale della Rock Encyclopedia, ed è completato da una selezione di articoli dell’autrice e da un profilo introduttivo firmato dal biografo Robert Milliken.
«Riuscire a tenere in piedi il mondo del rock quanto bastava da permettermi di fotografarlo è stata una delle missioni più difficili nel fare questo libro. Troppa gente ha chiuso gli occhi nell’attimo esatto in cui scattavo la foto. Anche se poi, non è proprio questo il rock? Questa irrequietezza? Questa follia e disperazione e intermittenza elettrica? Volevo registrare i fatti senza perdere le emozioni. E però alla fine è stata la stessa musica a raccontare la storia. Il libro è solo il compagno di viaggio di quella storia».
Lillian Roxon
New York, agosto 1969
«Sono della vecchia scuola che ama un gruppo quando è senza un soldo e si batte e tormenta con liti e conflitti e tragedie emotive. Continuo a pensare che “commerciale”, se accoppiato alla musica rock, sia una brutta parola. Il che, mi spiace ammetterlo, è un modo di pensare molto anni Sessanta. Gli anni Settanta sono arrivati e non è più così che vanno le cose. Il rock è un grosso affare e tant’è. Potrà non piacermi, ma non posso cambiarlo così come non posso rimettere insieme i Beatles».
Lillian Roxon
gennaio 1971
Extra
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Le recensioni della stampa
Bizarre - Blow Up
La Roxon, anche se non era un'artista delle musica, visse davvero una vita immolata al dio del rock.Leggi
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Un libro lucido e visionario, indispensabile per chi ama il rock.Leggi
Luca Mastrantonio - Corriere della Sera
Ritratto di gruppo in continua evoluzione ed estinzione.Leggi
Alba Solaro - Marie Claire
Gli anni Sessanta e la rivoluzione musicale raccontati da un'australiana ribelle.Leggi
Veronica Tosetti, Carol Rollo - Soft Revolution
Lillian Roxon venne definita la regina del giornalismo rocknroll e non a torto, perché prima di molti colleghi maschi riuscì a fare da tramite tra il rock e il resto del mondo.Leggi