Parassiti del paradiso
Parassiti del paradiso, uscito originariamente nel 1966 e qui presentato per la prima volta ai lettori italiani, è una delle tappe fondamentali della produzione artistica di Leonard Cohen.
In questa raccolta, infatti, vedono la luce i testi di canzoni che avrebbero segnato la consacrazione del cantautore canadese, capolavori come «Suzanne», «Teachers», «Fingerprints», «The Master Song», «Avalanche». I temi di questi poesie sono quelli ben noti ai fan di Cohen: l’amore romantico e la passione sensuale, l’ironia che trasforma la solitudine in un punto di vista privilegiato sul mondo, gli echi di una religiosità tormentata. A rinnovarli costantemente c’è una lingua ricercata e ricca di suggestione, che trae la sua linfa da fonti tanto distanti quanto possono esserlo la Bibbia e la canzone folk-rock degli anni Sessanta.
«Queste poesie possiedono il tono caratteristico di Leonard. Le migliori hanno immagini chiare e belle in sé e per sé, ma mostrano anche Cohen interpretare i suoi vari ruoli, in relazione agli altri e in solitudine. Mistico e amante, penitente e monaco. Alcune poesie sono ambientate nel mondo reale, altre in un mondo interiore che ha i tratti del mito. In questa raccolta possiamo vedere i semi del suo lavoro, i punti di partenza, le linee di sviluppo».
dalla prefazione di Suzanne Vega
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Le recensioni della stampa
Dario Cresto-Dina - La Repubblica
Il libro fluttua in una leggerezza sfrontata accompagnata da acrobazie linguistiche.Leggi
Lucia Grassiccia - Ondaiblea
Come i suoni, anche la penna del canadese sfodera una dolcezza tenera ma poi deviata dalla disillusione, un romanticismo riadattato alla carne, perché lombra fa parte dei corpi.Leggi