Maria Zef
Carnia, anni Trenta, nel cuore di un Friuli povero e isolato. Dopo la morte della madre, Mariute e Rosùte, di quattordici e otto anni, vengono ospitate per un breve periodo presso un convento e poi affidate allo zio, Barbe Zef, che si rivela presto un uomo violento. Confinate in un casolare sperduto, le due sorelle conducono un'esistenza durissima cercando di proteggersi a vicenda da una convivenza che si fa sempre più opprimente.
Pubblicato nel 1936, Maria Zef, è il ritratto crudo di un mondo nel quale la sopraffazione maschile domina incontrastata e qualunque forma di riscatto sociale è un'utopia. Il lirismo di alcune pagine - come quelle che raccontano l'amore di Mariute per il giovane Pieri - il profondo senso di pietà per i diseredati, il rifiuto di ogni facile retorica in pieno ventennio fascista lo rendono, ancora oggi, un romanzo di profonda attualità, che merita una riscoperta.
«Un vero piccolo capolavoro, uno di quei libri capaci di lasciare un segno indelebile nella memoria. Paola Drigo ha la forza di raccontare una vita indicibile». Claudio Magris
Extra
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Le recensioni della stampa
Giacomo Giossi - Il Foglio
Maria Zef si regge straordinariamente sull'universalità emotiva e sentimentale di una bambina, e sulla sua capacità - nonostante tutto - di immaginare un possibile riscatto.Leggi
Giacomo Giossi - Il Foglio
Maria Zef sembra parlare con la piccola Maria, seppure da un altro secolo, direttamente a El, Eleven di Stranger Things. Maria Zef si regge infatti straordinariamente sull'universalità emotiva e senti...Leggi
Loretta Casagrande - Amanti dei libri
Il titolo, solo un nome ed un cognome, fa emergere una bambina, ed è come si desse dignità a tutte quelle donne che, come Mariute, sono state soggiogate e violentate.Leggi
Fabrizio Ottaviani - Il Giornale
Tratta del tema dell'incesto con coraggio, sottolineandone l'orrore attraverso un simbolismo ossessivo eLeggi
disturbante (la ceppaia desolata, il lugubre canto delle civette...).