La gabbia
Su richiesta dello psichiatra, il protagonista – un giovane venditore di telefoni cellulari – racconta gli eventi che, nel giro di cinque giorni, hanno sconvolto la sua vita. Informato della morte del padre, con il quale aveva ormai pochissimi rapporti, l’uomo torna nel paese natio per organizzarne il funerale. Il secondo giorno compie una scoperta terrificante: nella cantina della casa del padre c’è una gabbia, in cui è rinchiusa una giovane donna. Che fare? L’indecisione, attraverso una serie di passi falsi e insidiosi, lo trascinerà in una situazione da incubo, sino al colpo di scena finale. La gabbia conferma la potenza della scrittura di Alexandre Postel: una forza narrativa inesorabile che ci conduce in un viaggio nel senso di colpa, sentimento che pervade l’intera atmosfera del romanzo. Una storia che inchioda il lettore fino all’ultima riga, trascinandolo tra l’empatia, il rifiuto e il terrore. Una prosa che parte da Albert Camus e passa dall’Avversario di Emmanuel Carrère, svelando le inquietudini del mondo contemporaneo.
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Le recensioni della stampa
Orlando Trinchi - EuroRoma
Una scrittura tesa, sincopata, a tratti immaginifica, ci restituisce intatte, fin nelle deviazioni più volatili e oniriche, le angustie di un percorso che si snoda fra sensi di colpa, verità taciute e...Leggi
Alessandro Gnocchi. - Il Giornale
In poco più di cento pagine Postel riesce a lanciare qualche scandaglio nella profondità della psiche.Leggi
Il Venerdì di Repubblica
Per creare il mondo Dio impiegò sette giorni. Per cadere in un incubo ne bastano cinque al protagonista di questo giallo alle prese con la morte del padre e gli eventi che si susseguono. Fino alla sco...Leggi
Veronica Raimo - Rolling Stone
Postel costruisce un formidabile dramma da camera interiore condensato in cinque giornate.Leggi