Il nostro desiderio è senza nome
Scritti politici. k-punk/1
Il nostro desiderio è senza nome è il primo dei volumi che minimum fax dedica agli scritti di Mark Fisher apparsi sul suo leggendario blog k-punk e su diversi giornali e riviste. In questo volume sono raccolti gli scritti politici, tra cui anche «Comunismo acido», la fulminante e incompiuta introduzione a quello che avrebbe dovuto essere il suo nuovo progetto. Senza lacrimosa nostalgia Fisher guarda agli anni Settanta del secolo scorso per parlare agli anni Dieci: il disappunto nei confronti della «nuova» sinistra che, sempre più impantanata nelle logiche neoliberiste, ha ormai tragicamente interiorizzato il principio tatcheriano per cui «non c’è alternativa» al capitalismo; il nuovo assetto del mondo del lavoro, sempre più atomizzato, pervasivo e precario, che ha privato i lavoratori del tempo e delle prospettive; la piaga dilagante della malattia mentale; il progressivo smantellamento del welfare; la Brexit; la minaccia del terrorismo.
In un fosco panorama cybergotico e postapocalittico, Fisher non concede nulla alla rassegnazione, e anzi cerca instancabilmente una via d’uscita da quel «realismo capitalista» che rende impossibile anche solo sognare una condizione migliore: una rivolta contro la mancanza di alternative economiche, sociali ed esistenziali che sembra il segno più forte del nostro presente. Si tratta di rifiutare l’atteggiamento depressivo a cui le logiche di mercato ci hanno educati, e «valutare in modo responsabile e pragmatico le risorse a nostra disposizione qui e ora, e riflettere su come utilizzarle al meglio e incrementarle. Di muovere – magari lentamente, ma con assoluta determinazione – da dove ci troviamo oggi a un luogo molto diverso».
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Le recensioni della stampa
Fernando Rennis - SentireAscoltare
Guardare in faccia l’abisso: i volumi di Mark Fisher per minimum fax.Leggi
Adriano Ercolani - Il Fatto Quotidiano
Mark Fisher, quattro anni fa il suicidio di una delle menti contemporanee più profonde.Leggi
Cicles Magazine
Gli scritti di taglio politico, attraverso i quali si possono tracciare i rizomi tematici che portarono alla stesura di Realismo Capitalista.Leggi
Daniele Giglioli - La Lettura - Il Corriere della Sera
Nessuno tra i saggisti contemporanei ha così eroicamente tentato di trasformare la disperazione in un'arma.Leggi
Hamilton Santià - Esquire
Il corpo e la mente dell’individuo sarebbero diventati presto il nuovo territorio di conquista del capitalismo.Leggi
Fabio Donalisio - Blow Up
La penna di Fisher è una miniera di spunti per chi non si rassegna alla blindatura del futuro.Leggi
Alberto Prunetti - Jacobin
L’opera di Fisher è politica anche quando si occupa di musica, di cinema o di letteratura.Leggi
Simone Pieranni - il manifesto
Permette un'osservazione del "dietro le quinte" del pensiero di Fisher.Leggi
il Tascabile
Soffrire con il sorriso sulle labbra: un estratto dal primo volume degli scritti di Mark Fisher.Leggi
Christian Raimo - TuttoLibri - La Stampa
È un libro prezioso e generoso, da tenere sotto mano per i tempi guasti che sembra ci aspettino.Leggi
Edoardo Camurri - Il Foglio
Mark Fisher era una sorta di guerriero gnostico, un alleato dei dadaisti del futuro.Leggi
Hamilton Santià - Esquire
Una selezione tradotta in italiano degli scritti pubblicati sul suo blog da Mark Fisher, uno dei più importanti teorici, critici e agitatori culturali degli ultimi anni.Leggi
Daniele Ferriero - Rumore
La ricchezza del suo pensiero e l'utilità dei suoi spunti permangono e rimarranno a lungo. Una raccolta preziosissima.Leggi
Giada Ferraglioni - Open
Spunti molto interessanti su come raggiungere quel futuro post-capitalista che sembra non voler arrivare mai.Leggi
Andrea Mattacheo - L'Indice
Commettiamo l'errore fatale di riversare tutto il male e l'ignoranza addosso a fantasmatici altriLeggi
negando la nostra complicità.
Paolo Bonfanti - Fingerpicking.net
I suoi interventi, spesso brevi e taglienti, rivelano profonde e non comuni conoscenze di economia, sociologia, psicologia e arte in generale.Leggi
Radio 3 - Pagina 3
Mark Fisher e l'articolo di Alberto Prunetti uscito su Jacobin citati nella rassegna stampa di Edoardo Camurri.Listen