Il gigante cieco
Il gigante cieco uscì nel 1976, al tempo dell’incubo atomico e dell’equilibrio del terrore. L’anno dopo, coerentemente alle proprie idee, Cassola fondò la Lega per il disarmo unilaterale. A rileggerlo adesso, questo breve trattato politico, storico e filosofico ci appare ancora esplosivo e spaventosamente attuale: solleva questioni di fondo, che non hanno avuto soluzione, e la posta in gioco è ormai la sopravvivenza della specie.
«Io non so se certe persone influenti si siano accorte che stiamo andando verso l’abisso», scrive qui l'autore. Con il suo stile logico e lineare, ripercorre la storia degli uomini come un cumulo di assurdità e ne denuncia la probabile, e forse imminente, estinzione per una catastrofe ambientale o lo scoppio di una guerra nucleare. La sola alternativa è riprendere la proposta di Platone e di Voltaire e affidare il potere all’intelligenza. Servono un nuovo illuminismo e la creazione di un ordine mondiale, combinare l’esame attento della realtà con la spinta dell’utopia, capire con chiarezza dove e perché le rivoluzioni del passato sono fallite o sono state tradite, e schierarsi apertamente contro il nazionalismo armato e la morale del branco, l’arte decadente, lo storicismo e il riformismo.
Quello di Cassola è un discorso accorato sulla necessità e improrogabilità di una rivoluzione culturale. L’arte non è un oggetto di consumo ed esiste per consolarci con la bellezza, ma tocca agli artisti dire come il mondo deve cambiare e avviare la rivoluzione più grande di tutte: la nascita dell’internazionale. Altrimenti il sonno della ragione partorirà i suoi ultimi mostri.
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Le recensioni della stampa
Paolo Di Paolo - La Stampa
Molto più di recente, praticamente l'altro ieri, nel secolo al suo ultimo quarto, alcuni scrittori italiani riuscivano a intuire nubi molto scure.Leggi
L'Eco di Bergamo
Rileggerlo è un modo per riscoprire un autore appassionato e sincero che merita uno spazio nuovo in un momento in cui risulta quanto mai urgente e d'attualità.Leggi
Nicola H. Cosentino - Esquire
A chi è destinato, oggi, Il gigante cieco? In primo luogo, a chi ama Cassola (sì, sia il saggista che il romanziere). Poi, a chi cerca un alleato non scontato nella lotta contro l’antiscientismo.Leggi
Marco Carratta - minima&moralia
Ci consente, se ce ne fosse bisogno, di condividere ciò che scrisse Carlo Bo in ricordo dell’amico scomparso da poco: ad invecchiare (e male) sono stati i suoi critici, non i suoi scritti.Leggi
Marco Marino - Atlantide - Treccani
Decide di non ignorare che l’umanità sta andando incontro al proprio annientamento e allora si oppone a quell’ostinato e generale silenzio e comincia a scriverne con lucido furore.Leggi
Alberto Riva - il Venerdì di Repubblica
Cassola si impegnò alla ricerca di un nuovo umanesimo dai tratti utopici, dove "intelligenza" e "potere" trovassero il modo di unirsi.Leggi
Alberto Casadei - La Lettura - Corriere della Sera
Carlo Cassola, impegnato nella sua fase ecologico-antimilitarista (ora rilanciata grazie alla nuova edizione dei saggi contenuti in Il gigante cieco).Leggi
Gabriele Ottaviani - Convenzionali
Raffinata versione di una delle sue opere più interessanti, un trattatello densamente politico nella più ampia accezione del termine, tragicamente profetico.Leggi