Gay Bar
Perché uscivamo la notte
Rifugio, palcoscenico, spazio di incontri, di solidarietà, di espressione sessuale: il bar gay è stato a lungo il luogo in cui una comunità priva di diritti e di rappresentazione, esclusa dal centro della scena e delle città, ha potuto riunirsi, sperimentare l’appartenenza, esistere davvero. Oggi, uno per uno, quei luoghi stanno scomparendo, chiusi oppure trasformati in qualcosa di più innocuo (e certo più commerciabile). Possiamo leggerlo come un buon segno, la dimostrazione che non c’è più ragione di nascondersi; ma, senza voler negare il valore di quello che abbiamo guadagnato, è possibile raccontare anche quello che stiamo perdendo?
Muovendosi tra analisi politica, ricostruzione storica, aneddoti personali e una giusta dose di gossip, Jeremy Atherton Lin ci guida in un tour transatlantico dei locali che hanno segnato la sua vita e la storia della comunità LGBTQ, una comunità che forse è più frammentata e meno inclusiva di come vorrebbe rappresentarsi. Gay Bar potrebbe essere solo una raffinata (e necessaria) indagine sul legame tra luoghi e identità, non fosse che segna l’irruzione nella scena letteraria di un autore strepitoso. In una prosa sfavillante come una palla da discoteca o malinconica come l’alba che accompagna il ritorno a casa, Atherton Lin ha scritto uno di quei libri rarissimi che sono insieme lettura colta e guilty pleasure: un perturbante memoir erotico, un romanzo d’amore avventuroso, un’analisi poetica del desiderio che non fa distinzione di generi né di orientamenti e accoglie chiunque abbia esperienza o nostalgia delle notti fuori, dei corpi e degli sguardi, della musica e delle luci, delle storie che viviamo a volte solo per il gusto di poterle poi raccontare. «Ci sono notti che hanno un battito udibile, e noi balliamo».
Extra
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Le recensioni della stampa
Daniele Biaggi - GQ Italia
Un perturbante memoir erotico, un romanzo d’amore e un’analisi poetica.Leggi
Davide Lunerti - Il Rifugio dell'Ircocervo
Il punto d’osservazione è sia interno che esterno: è il punto di vista di una persona che fa parte di quella realtà e allo stesso tempo ne osserva i contorni, arricchendo la ricostruzione storica di a...Leggi
Fabio Bozzato - Che fare
Nel memoir dalla scrittura bella, viaggio sentimentale nei locali tra Los Angeles, Londra e San Francisco, si innestano riflessioni e testi di storia dell’architettura e dei movimenti sociali, sociolo...Leggi
Edoardo Pelligra - Artribune
Gay bar ricostruisce la vita notturna tra i locali iconici di Los Angeles, San Francisco e Londra e tra le sottoculture che intorno a essi fiorivano e si consolidavanoLeggi
Federico Colombo - Gay.it
Gay Bar è un libro affollato e complesso, che non vuole a tutti i costi romanticizzare i luoghi d’aggregazione, ma fare quello che dovrebbe sempre fare la letteratura, ovvero problematizzare.Leggi
Deborah D'Addetta - Mar dei Sargassi
Senza disdegnare la descrizione cruda e dettagliata delle sue esperienze sessuali, l’autore scrive della difficoltà di trovare una propria dimensione in un gruppo che, in teoria, avrebbe dovuto essere...Leggi
Deborah D'Addetta - Critica Letteraria
Si usciva per ballare, per drogarsi, per rimorchiare. Ma soprattutto si usciva per dare un significato alla parola "gay". Cos'era un gay? Come si comportava un gay tipo? Come doveva un gay gestire gli...Leggi
Francesca Faccani - Vogue Italia
Perché alla fine, per essere sé stessi, è fondamentale poterlo essere in qualche luogo.Leggi
Gabriele Di Donfrancesco - Rolling Stone Italia
Intervista a Jeremy Atherton Lin: «Quando ero giovane fantasticavo su come sarebbe stato entrare in un posto liberato, inondato da una luce quasi da spiaggia, e non uno con musica tecno, in penombra e...Leggi