Alba fatale
Per comprendere l’importanza di Alba fatale nel canone della letteratura western, è sufficiente leggere «Ratto», una novella di Stephen King inclusa nella sua ultima raccolta, Se scorre il sangue. Il protagonista, uno scrittore terrorizzato dal fallimento, riesce finalmente a scrivere il romanzo che ha sempre sognato, ambientato in una cittadina di frontiera nell’Ottocento. E il suo vecchio professore di scrittura creativa commenta così il risultato raggiunto: «Trovo che sia molto buono. Non all’altezza di Alba fatale, forse...»
Pubblicato nel 1940 e portato sul grande schermo da William Wellman, con un cast di grande livello guidato da Henry Fonda, Alba fatale si svolge in una cittadina del selvaggio West nel 1885, e offre un ritratto crudo e realistico della vita di frontiera e della violenza che ne scandisce i ritmi quotidiani. Incentrato sul linciaggio di tre uomini accusati ingiustamente di un furto di bestiame e di un omicidio, e sulla tragedia che si scatena quando la legge e l’ordine sociale vengono calpestati, il romanzo di Van Tilburg Clark elabora la mitologia western trasformandola in una storia universale sul bene e il male, sul rapporto tra individuo e comunità, tra giustizia e natura umana.
Con una prefazione di Omar Di Monopoli
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Le recensioni della stampa
Goffredo Fofi - Internazionale
Nel cinema, "Alba fatale" dette inizio alla grande stagione di un nuovo western; in letteratura un genere affidato a (bravi) scrittori dozzinali trovò la sua dignità e la sua consacrazione.Leggi
Tuttolibri - La Stampa
Un estratto in anteprima della postfazione di Omar Di Monopoli al romanzo Alba fatale.Leggi