Le anticipazioni 2018 raccontate dagli editor
I nostri editor Luca Briasco, Alessandro Gazoia e Fabio Stassi svelano in anteprima alcuni dei titoli che pubblicheremo nel 2018.
Luca Briasco
Il 2018 sarà un anno speciale, per la narrativa straniera di minimum fax. Il tradizionale impegno a monitorare la letteratura americana contemporanea, in cerca di voci e sguardi che ne sanciscano e ne rafforzino la straordinaria capacità di rinnovarsi, si arricchirà di nuovi autori e di una nuova linea di ricerca, particolarmente attenta a chi, dai margini o meglio dalle aree più “profonde” di un Paese che è anche un continente, sappia raccontarne le contraddizioni e l’inesauribile vitalità.
Il 2017 si è concluso nel nome di Chris Offutt e del suo Nelle terre di nessuno: nove, memorabili racconti che sono stati accolti da un autentico plebiscito, mettendo d’accordo – come non accadeva da tempo – critica e lettori. Offutt tornerà nel 2018 con il suo ultimo romanzo, Country Dark, in uscita negli Stati Uniti per la prestigiosa Grove Press. Un titolo che sembra quasi un manifesto, per una storia ambientata di nuovo nel natio Kentucky. E che ha per protagonista un reduce dalla Guerra di Corea che torna a casa dopo aver imparato a uccidere. E che si dimostrerà disposto a farlo di nuovo, pur di riconquistare la sua terra, la sua vita e di difendere la sua famiglia. Un romanzo avvincente, nero come la pece, popolato da un’umanità feroce e negletta, ma sempre illuminata da un sogno di riscatto.
Dal Sud viene anche l’altra, grande voce dell’America profonda che minimum fax proporrà ai suoi lettori. Pubblicato negli Stati Uniti venticinque anni fa e assurto ai ranghi di classico, oggetto poche settimane fa di un omaggio senza precedenti sul New Yorker, La Bastarda della Carolina è il capolavoro di Dorothy Allison: la scrittrice che con maggior forza ha saputo raccogliere l’eredità di Flannery O’Connor e di Carson McCullers. E che ha saputo costruire quello che è insieme un appassionante romanzo di formazione al femminile e la storia di una famiglia segnata da un lascito di violenza e sopraffazione, raccontata con uno sguardo insieme crudo e tenero, severo e partecipe.
Accanto ai nuovi nomi, i maestri. Il 2018 è l’anno di Marylinne Robinson. Che i lettori italiani hanno imparato a conoscere prima attraverso la trilogia di Gilead, poi grazie al recupero del suo primo, meraviglioso romanzo, Le cure domestiche. In realtà, tra quell’esordio e la trilogia sono trascorsi più di vent’anni, costellati di meravigliosi saggi in mirabile equilibrio tra narrazione e contemplazione, autobiografia e ritratto di un paese. Saremo noi di minimum fax a proporli, a cominciare da quella che è forse la raccolta più bella e acclamata di Robinson: Quando ero piccola leggevo libri.
Infine, attraverso la “storica” collana Filigrana, continueremo a monitorare dall’interno il lavoro degli scrittori, i loro processi creativi, il mistero della loro grandezza. E nel 2018 vi proporremo Perché scrivo, una superba raccolta di saggi scritti su commissione da molti dei più grandi narratori americani contemporanei. Da Richard Ford a James Salter, da William Vollmann a Rick Moody, da Amy Hempel a Joy Williams, chi legge potrà entrare nell’officina dei maestri, e scoprire cosa si muove al fondo di quella che, in assenza di altri termini, ci ostiniamo, romanticamente, a chiamare ispirazione.
Alessandro Gazoia
Il pezzo sulle novità dell’anno prossimo, quando è fatto bene, mente o meglio: si riserva di non dire tutta la verità. Le anticipazioni devono essere di grande pregio ma non possono coprire l’intera offerta della casa editrice. Perché le sorprese fanno piacere e ci vogliono anche durante l’anno, non solo nel lancio di fine dicembre. Allo stesso modo, dei libri presentati si deve rivelare solo ciò che è necessario per far nascere il desiderio di leggerli, per farli aspettare.
Chiarite le regole d’ingaggio, ecco i testi. Nel 2018, in primo luogo, continueremo la nostra lunga tradizione di saggistica impegnata (non metto le virgolette, non metto il corsivo, per la semplice ragione che a minimum fax intendiamo l’impegno in senso letterale). Giuliano Battiston e Giulio Marcon curano La sinistra che verrà. Le parole per cambiare: in questo volume grandi studiosi italiani e internazionali individuano, attraverso 22 parole chiave, i punti di crisi e di ambiguità del presente, ma delineano anche la prospettiva di una cultura politica che sappia confrontarsi con le sfide del cambiamento e di un’alternativa autentica, ambiziosa e concreta. È davvero molto difficile scegliere solo alcuni tra i 22 autori, vorrei però ricordare almeno Étienne Balibar, Colin Crouch, Donatella Della Porta, Serge Latouche, Saskia Sassen, Richard Sennett, Vandana Shiva e Wolfgang Streeck.
Oltre alla «saggistica pura», la collana Indi da molti anni dedica grande attenzione al racconto dell’Italia e del mondo, alla non-fiction creativa declinata nelle forme autoriali più diverse. Su questo fronte vedremo il ritorno di Mario Fillioley, dopo l’esordio molto fortunato di Lotta di classe. Mario ha scelto per il secondo libro di narrare dal vero la sua Sicilia e lo fa con un montaggio abilissimo e uno stile raffinato e sorprendente. Nel suo viaggio picaresco rivolta così ogni luogo comune e ogni tappa obbligata del «mito siciliano». Quando uscì Lotta di classe si citarono per raffronto nomi importanti come quello di David Sedaris, e crediamo che questo nuovo volume mostrerà ancora meglio quanto fossero appropriati quei riferimenti e come Mario Fillioley sia uno dei migliori scrittori umoristici italiani.
Nel 2018 la collana di musica proseguirà in modo deciso il suo percorso di rinnovamento. Giulia Cavaliere, giovane scrittrice di talento e indiscussa autorità sulla musica pop, esordirà con Romantic Italia, un racconto appassionato su cento modi di indagare il sentimento amoroso nella love song italiana. Alle anticipazioni non fa male qualche punta polemica, dirò quindi che un libro così semplicemente manca, e non per mancanza di pubblico, ma perché la critica musicale è quasi tutta maschile, e la sua scala di valori – soprattutto per l’Italia – ignora brutalmente larga parte dello «spettro acustico». Insomma, è ora di far circolare l'aria e di cambiare la narrazione, perché Claudio Baglioni non è un nome imbarazzante da nascondere a metà anni Settanta ma uno dei più grandi artisti italiani. Al contrario di altri libri recenti che scoprono i segreti nascosti della nostra musica, Giulia indaga così i segreti in piena luce, amati, ascoltati e non-autorizzati per cinquant’anni.
Infine, la collana SuperTele, diretta da Luca Barra e Fabio Guarnaccia, continuerà a offrire testi fondamentali per i television studies ma allargherà pure la sua offerta con un volume più narrativo, Difficult Men di Brett Martin. Traduco il sottotitolo originale, perché comunica con molta efficacia il libro: «Il dietro le quinte di una rivoluzione creativa – dai Soprano e The Wire a Mad Men e Breaking Bad.» Martin unisce infatti un’accurata ricostruzione storico-critica ad approfondite interviste agli show-runner (oggi, forse, gli autori per eccellenza: David Simon, David Chase, Matthew Wiener ecc.) in un’opera tanto solida quanto piacevole sulla più recente età dell’oro della fiction americana.
Fabio Stassi
Nel 2018 ci saranno diverse novità per la narrativa italiana di minimum fax, anche se nel segno della continuità con il grande lavoro fatto in passato da Nicola Lagioia e da chi mi ha preceduto. La prima e più rilevante sarà l’ingresso della letteratura italiana del secondo Novecento nella storica collana dei Classics. Accanto ai maestri di lingua inglese ripubblicheremo scrittori che riteniamo fondamentali per la nostra lingua e il nostro presente, ingiustamente dimenticati. Cominceremo da Giovanni Arpino, e dal suo libro d’esordio, Sei stato felice, Giovanni, che tanto piacque a Vittorini (uscì la prima volta nei Gettoni einaudiani nel 1952). Arpino è l’esempio del genere di voci che vorremmo restituire ai nostri lettori, irregolari, solitarie e insostituibili, per ricordarci la genealogia dei nostri antenati, questa lunga stirpe di lunatici e visionari a cui apparteniamo. E siamo felici che ad avviare quest’opera di recupero della nostra tradizione più recente, insieme ad altre case editrici, ci sia anche minimum fax.
Tra i contemporanei, segnalo sin da adesso le due prossime uscite in Nichel: l’Atlante delle meraviglie di Danilo Soscia a gennaio e I vivi e i morti di Andrea Gentile, a marzo. Sono entrambi, a modo loro, delle opere mondo: il primo declinato nella brevità, in sessanta piccoli racconti; il secondo invece in un romanzo coraggioso, viscerale e fantasmagorico.
A maggio pubblicheremo Aspettando i naufraghi, primo abbagliante romanzo di Orso Tosco che farà molto parlare di sé, e una nuova edizione di Il paese dove non si muore mai di Ornela Vorpsi, uno dei libri capofila di una nuova generazione di scrittori non italiani che hanno scelto di adottare la nostra lingua e di darle un altro indimenticabile accento.