consigli di lettura

Casa d'altri: il consiglio della libreria Dovilio di Caltagirone

Casa d'altri è la rubrica in cui librai e scrittori raccontano un libro.
Prende il nome da una straordinaria raccolta di racconti di Silvio D'Arzo, e ci sembrava il più adatto visto che ci piace parlare di libri, non solo dei nostri.

Ecco il consiglio di Daniela Alparone della libreria Dovilio di Caltagirone (Catania): Sedici parole di Nava Ebrahimi, edito da Keller e tradotto da Angela Lorenzini.


A volte ai funerali si piange per persone che si conoscono appena. Per chi o cosa deve piangere Mona, lei che sa cosi poco di tutti? Per la morte della sua eccentrica nonna, per quella di un padre avaro di sentimenti e parole, per l’Iran sottomesso o per se stessa? Dovrà seguire una via crucis di sedici parole, per percorrere il cammino che dai ricordi porta alla verità, ed uscirne più libera e consapevole.

Mona vive in Germania, ma è iraniana, il peso di esserlo non ha mai smesso di essere percepibile e importante. Ha solo sedici parole per descrivere l’Iran, le antiquate tradizioni, il folclore esasperato, le contraddizioni, i sapori. Sedici parole e manciate di ricordi della sua famiglia, sarà la morte della sua maman e della sua nonna a riportarla in Iran un paese che le offrirà un panorama surreale fatto di edifici d’argilla e di tetti piani in cui puoi trovare una pecora o dei cartelloni di uomini barbuti in ridondanti policromie. Scopre presto che dentro quella litania un po' falsata, si sente misteriosamente protetta; può lasciarsi andare alla contemplazione della realtà che la circonda.


Sin da piccola ha cercato di dare l’impressione di non aver bisogno di nessuno, soprattutto di suo padre, ma ritornare in Iran le fa capire che con lui se ne andato via anche l’ultimo pezzettino di storia che le era rimasto e che l’Iran era per lui un territorio mentale dove le ideologie lasciavano spazio all’intimità, alle risate e a qualche lacrima.

Le parole di Nava Ebrahimi sono morbide e vaste, come una distesa di tappeti persiani dentro una silenziosa moschea, un libro avvolgente dove è facile lasciarsi trasportare nella storia della protagonista una ragazza un po' incompiuta dove l’autrice condensa un secolo di storia dell’Iran. 

Nava Ebrahimi è nata a Teheran nel 1978. Ha studiato Giornalismo ed Economia a Colonia. Ha lavorato per il «Financial Times Deutschland» e come consulente per il Medio Oriente del German Office for Foreign Trade. Ha pubblicato racconti e romanzi, lavora come sceneggiatrice e vive a Graz.



(Foto in apertura: Leslie Lopez Holder - Unsplash)



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