Casa d'altri - I vivi al prezzo dei morti
Le librerie raccontano un libro: Bookstorie
Casa d'altri è la rubrica in cui librai e scrittori raccontano un libro.
Prende il nome da una straordinaria raccolta di racconti di Silvio D'Arzo, e ci sembrava il più adatto visto che ci piace parlare di libri, non solo dei nostri.
Bookstorie è una libreria aperta a Roma da poco: siamo contenti di ospitare Chiara, una delle libraie, con il suo consiglio di lettura.
I libri più significativi per me hanno sempre avuto bisogno di qualcuno che me li regalasse, in qualche modo. Ho letto I vivi al prezzo dei morti di René Frégni pubblicato dalla neonata Jimenez Edizioni grazie ad un post di Massimo Carlotto che ne parlava con entusiamo.
Si può scrivere un romanzo breve che abbia dentro tutto quello che un lettore può desiderare? I vivi al prezzo dei morti fa davvero pensare che sì, si possa fare.
In meno di centocinquanta pagine René Frégni ha scritto un grande romanzo d'amore e morte. Ma anche il racconto più autentico e sincero che io abbia letto sulla Francia - e dunque l'Europa – negli anni del terrorismo, cosiddetto, fondamentalista. E ancora un racconto sensuale e struggente sul rapporto fra ogni uomo e la natura dei luoghi in cui vive e sul rapporto fra ogni scrittore e le sue storie.
Tutto il libro ha la forma di un diario custodito fra le pagine di un quaderno rosso che René inizia a scrivere il primo gennaio senza immaginare che presto la sua vita sarà sconvolta dall'irruzione di Kader che anni prima ha frequentato i suoi corsi di scrittura nel carcere di Tarbes: ora è evaso dalla sua cella di isolamento e gli chiede di essere coperto e aiutato nella fuga.
René scivola in fretta in una spirale che da un lato metterà a rischio la sua vita, la sua incolumità e la sua reputazione, dall'altro lo costringerà a guardare con lucidità e consapevolezza l'uomo che veramente è, la donna che veramente ama, l'ingiustizia che veramente ci riguarda. Tutti. Da qualunque parte della barricata noi siamo.
