Chet Baker
Quando compie tredici anni suo padre torna a casa con un trombone. Purtroppo, nonostante tutti gli sforzi, non c’è verso di riuscire a suonarlo. Il trombone è uno strumento troppo grande per il piccolo Chet e viene presto rimpiazzato da una meno ambiziosa tromba. Si è da poco trasferito con la famiglia a Glendale, California, dopo un’infanzia trascorsa in Oklahoma, diviso tra il coro parrocchiale e la partecipazione ai concorsi cittadini per giovani talenti, che non riesce mai a vincere.
A Glendale suona per la banda della scuola, ma al termine delle lezioni si precipita alla locale pista da bowling. Non è ancora venuto il momento delle macchine automatiche, e i birilli, dopo ogni tiro, devono essere recuperati e allineati di nuovo. Chet è velocissimo in questa operazione e a fine serata si ritrova in tasca un bel gruzzolo di mance.
Nel ’46 si arruola e viene spedito a Berlino con la 298ª Armata, dove spende gran parte del tempo a esercitarsi con la banda del reggimento. La vita da soldato, con alterne vicende, si protrae fino agli inizi degli anni Cinquanta, quando, dopo una serie di test psichiatrici, viene dichiarato inadatto alla vita militare e ottiene un congedo onorevole.
Henry Baker jr, tornato civile, suona dovunque gli si presenti l’occasione. Nel ’52 ha appena terminato la sua prima registrazione, a Los Angeles, quando riceve un telegramma da Dick Bock, capo della World Pacific Records, che annuncia per quel pomeriggio un’audizione di Charlie Parker al Tiffany Club. Ci sono i migliori trombettisti in circolazione. Quando viene il turno di Chet, Bird gli chiede di suonare due brani che conosce bene. L’audizione si conclude lì. Chet viene assunto; ha soltanto 22 anni.
Dopo il tour con Bird, si unisce al grande quartetto di Jerry Mulligan. Purtroppo l’esperienza di questa leggendaria band è di breve durata ma Chet e Jerry hanno il tempo di creare quello stile che verrà poi chiamato "West Coast sound", la versione bianca del cool jazz.
Messo sotto contratto dalla World Pacific Records, Baker forma un suo quartetto, conquistando subito l’attenzione dei critici e degli appassionati che lo eleggono più volte musicista dell’anno nelle classifiche di «Metronome» e «Downbeat». Viene persino scritturato per un film, e arriva a rifiutare, senza esitazioni, un contratto di sette anni con la Columbia Pictures: "Non mi piace stare in giro tutto il giorno per girare pochi minuti di pellicola. Voglio recitare e basta".
Dopo lo scioglimento del gruppo, nel ’55, cominciano i guai con la droga e con la giustizia, eppure Chet continua a vincere premi e raccogliere successi, finché decide di trasferirsi in Europa, dove si sente più apprezzato come musicista. Lavora a lungo in Italia e incontra la sua futura moglie, la modella inglese Carol Jackson, con cui avrà tre figli.
Di nuovo in carcere, prima a Lucca poi a Berlino, nel ’64 torna negli Stati Uniti dalla Germania su mandato di estradizione.
Ma le cose in patria nel frattempo sono molto cambiate, soprattutto il panorama musicale. Sono gli anni della "British invasion", è la musica rock a dominare la scena e al jazz non resta che scavarsi la propria nicchia e stare a guardare. Chet si ritrova quasi in mezzo a una strada, sfruttato da un manager senza scrupoli che lo costringe a suonare e registrare musica che non gli piace.
Ma il peggio deve ancora venire. All’uscita da un club, nel ’66, un gruppo di balordi lo aggredisce e cerca di derubarlo. Chet resta sull’asfalto, massacrato e con tutti i denti rotti.
Dopo due anni di convalescenza, riprende gradualmente contatto con lo strumento, torna a suonare a New York, grazie all’intercessione di Dizzy Gillespie, e riesce a strappare un contratto allo Strykers Pub. Ma l’America non sembra interessata a questo James Dean del jazz, sempre in fuga, da se stesso e dagli altri.
Il 1975 è l’anno in cui decide di trasferirsi in Italia, il paese europeo che ama di più e che l’ha sempre accolto da trionfatore. Da questo momento per Chet è un costante andare e venire, tra Europa e Stati Uniti, nella speranza di trovare contratti in patria, che non arrivano mai; ma in fondo questo è lo stile di vita che preferisce e poi non vuole rassegnarsi all’idea di abbandonare la prospettiva di un ritorno definitivo.
Tre del mattino, 13 maggio 1988, Amsterdam. Chet Baker viene trovato morto sul ciglio di una strada. Il rapporto della polizia parla di "presunto" suicidio: si sarebbe gettato nel vuoto dalla finestra del suo hotel. Aveva cinquattotto anni.
Chet Baker: tutti i libri nel nostro catalogo
Chet Baker: bibliografia
discografia essenziale
West Coast Live, Blue Note, 1953
Grey December, Pacific Jazz ,1953
Chet Baker Quartet Featuring Russ Freeman, Blue Note, 1953
Chet Baker and Strings, Columbia, 1953
Gerry Mulligan Quartet with Chet Baker, GNP, 1953
Chet Baker Sings, Pacific Jazz, 1954
Chet Baker Sextet, Pacific Jazz, 1954
Chet Baker Big Band, Pacific Jazz, 1954
My Funny Valentine, Blue Note, 1954
The Route, Pacific Jazz, 1956
Playboys, Pacific Jazz, 1956
It Could Happen To You – Chet Baker Sings, Riverside, 1958
Somewhere over the Rainbow, Bluebird, 1962
Groovin’, Prestige, 1965
Lonely Star, Prestige, 1965
On a Misty Night, Prestige, 1965
Boppin’ with the Chet Baker Quintet, Prestige, 1965
Baker’s Holiday: Plays & Sings Billie Holiday, Limelight, 1965
The Touch of Your Lips, Steeple Chase, 1979