Angela Davis
AutoreAngela Yvonne Davis (Birmingham, Alabama, 1944) è una delle figure di spicco del movimento americano per i diritti civili. Studiosa di filosofia, allieva di Adorno e di Marcuse, a partire dagli anni Sessanta è stata in prima linea nella lotta degli afroamericani contro il razzismo e la repressione. Iscritta al partito comunista e vicina alle Pantere Nere, condusse una lunga campagna a sostegno dei detenuti nelle carceri californiane. Nel 1970 fu accusata di complicità nell’omicidio di un giudice da parte di alcuni militanti dei movimenti e divenne una delle persone più ricercate dall’FBI. Due mesi di fuga in clandestinità culminarono con l’arresto e un periodo di detenzione che destò clamore in tutto il mondo, dando luogo a una massiccia mobilitazione. Assolta nel 1972, Angela Davis ha utilizzato la sua esperienza e la sua popolarità per continuare le battaglie per l’emancipazione dei neri e delle donne e contro la repressione carceraria.
Attualmente la Davis insegna Storia della Coscienza nell'Università della California dove dirige anche il Women Institute. Non è più iscritta al Partito Comunista statunitense ma continua a sostenere gli ideali e i principi di sempre, a cominciare da quel senso critico che l'ha portata a scagliarsi anche contro la degenerazione del movimento afroamericano verso il fondamentalismo islamico (il riferimento è alla Nazione Islamica di Louis Farrakhan, movimento islamista e maschilista, che ha riempito il vuoto lasciato dalla scomparsa delle laiche e progressite Black Panthers, le Pantere Nere).
Autrice di numerosi saggi che spaziano dalla storia sociale alla denuncia civile, oggi insegna Storia della Coscienza presso l’Università della California di Santa Cruz, oltre a proseguire la sua intensa attività politica.